iNewton Geoptik 250 F5
William Optics
Megrez 80 mm.
F6.9
Doppietto fluorite
CCD
Sbig ST 2000xm/CFW8
Newton case
Montatura
Losmandy G-11 with FS2
|
La serie Sbig STL Research nasce
per soddisfare le esigenze degli astrofili più evoluti fino
in campo professionale grazie ai nuovi sensori ad alta
sensibilità e largo campo.
Tutte le camere STL includono:
- sensore ccd a largo formato fino al
24x36mm (formato reflex 35mm)
- risoluzione da 11 megapixel
- self-guiding: ccd di autoguida TC-237H da
657x495 pixel integrata nella camera STL
- ccd di autoguida esterno con sensore
TC-237H opzionale
- ruota porta filtri interna (cinque da
2”) ;
- raffreddamento termoelettrico a doppio
stadio
- predisposta per circolazione d’acqua
per raffreddamento a -50° C sotto la temperatura ambiente
- collegamento USB
- software a corredo CCOPS e CCDSOFT;
gestibili anche con Astroart e MaxIm DL
- binning impostabile dall’utente: 1x1,
2x2, 3x3, 9x9, 1xn
- alimentazione a 12V DC
- led di stato e di corretta alimentazione
- alimentatore universale 90-240V
- valigia Pelican imbottita e a tenuta
stagna
Ogni
camera integra un sensore TC-237H che funge da autoguida
riprendendo lo stesso campo fornito dal telescopio al sensore
principale. Come accessorio è anche disponibile
un’autoguida esterna, facilmente collegabile al ccd STL che
permette una guida tramite un telescopio in parallelo o una
guida fuori asse. Quando l’autoguida esterna è collegata è
sempre possibile scegliere se usare il sensore di guida
interno o quello esterno. I benefici sono ovvi: il sensore di
guida interno permette di autoguidare mentre si fotografa con
lo stesso telescopio e nel caso si usino filtri a banda molto
stretta è sempre possibile autoguidare grazie all’autoguida
esterna.
La
ruota porta filtri interna permette di usare filtri LRGB,
UBVRI o a banda stretta senza l’ausilio di ruote esterne:
risparmio e comodità! Accetta cinque filtri sia da 50mm non
montati in cella che da 48mm con cella filettata. La selezione
del filtro è automatica e avviane attraverso il software di
controllo della camera ccd.
Come opzione è anche acquistabile la ruota per 8 filtri da
50mm (non montati in cella) in sostituzione di quella
standard.
L’intercapedine
dei filtri,facilmente accessibile dal lato frontale del STL,
è separata da quella del sensore ccd perciò il cambio di
questi non introduce polvere o umidità nella camera del
sensore. Ruote interne aggiuntive possono essere acquistate
separatamente. Un otturatore è anche posizionato
all’interno della camera ccd , tra la zona filtri e il
sensore.
E’
stato aggiunto un alimentatore e uno stabilizzatore interno
per semplificare e migliorare l’alimentazione: maggiore
flessibilità con diverse tensioni (90-240V) grazie
all’alimentatore universale, alimentazione diretta a 12V DC
e funzione di stabilizzazione della tensione nel caso si usi
una batteria a 12V (lo stabilizzatore interno mantiene
costante la tensione a 12V con tensioni di entrata da 10V a
18V, permettendo così il normale funzionamento della camera).
Un serie di led di stato inoltre avvisa l’utente nel caso in
cui l’alimentazione sia insufficiente o ci siano anomalie di
funzionamento; un led rosso si accende se l’alimentazione
scende sotto i 10V (in tal caso il raffreddamento viene
disabilitato e la camera continua a funzionare fino al limite
di 7V DC).
Il
raffreddamento è affidato ad un potente sistema TE a doppio
stadio e la temperatura è stabilizzata. Ogni camera inoltre
è predisposta per un ulteriore raffreddamento fino a -50°C
sotto la temperatura ambiente grazie al ricircolo di acqua
sullo scambiatore di calore.
Specifiche
Meccaniche |
Dimensioni |
16.5x15.2x8.9
cm
|
Peso |
1.8Kg |
Interfaccia |
USB |
Ruota
porta filtri |
Integrata
per 5 filtri 50mm o 48mm ; opzionale per 8 filtri da
50mm |
Otturatore |
Meccanico
su ogni modello più l’elettronico sui sensori
interlinea |
Raffreddamento |
fino
a -50°C sotto temp. ambiente con ricircolo d’acqua;
temperatura stabilizzata a +/-0.1°C |
Backfocus |
1.7
pollici (4.3cm) |
sensore
di guida |
integrato
TC-237H; esterno opzionale |
|
Newton Geoptik 250 mm F5, con specchio
primario in BK 7 alluminato e quarzato SIO2 e lavorazione ottica di 1/17 di
lambda, secondario ellittico da 63 mm. Questo
strumento offre visioni di profondo cielo spettacolari, non è molto
evidente il coma, anzi in visuale si deve andare a cercare di proposito,
mentre per immagini ccd se si usano sensori sopra il cm di diametro
occorre adoperare un correttore di coma, io ho comprato un Paracorr
della Tele vue grazie al quale ho ottenuto immagini puntiformi fino ai
bordi usando un sensore da 14,9 x 10 mm. L'unica cosa fastidiosa è la facilità a scollimarsi
specialmente per chi come me lo trasporta spesso in macchina, ma se viene usato in postazione fissa il
problema della scollimazione si riduce quasi del tutto. Per risolvere
velocemente questo problema mi sono munito di collimatore laser
con il quale verifico
subito se lo specchio ha avuto spostamenti e per regolarlo bastano 2
minuti.
Diametro: 80
mm. Lunghezza focale:
555 mm F 6,9 che con riduttore-spianatore W.O. da 0,8 si arriva a
444 mm circa F 5,5.Ottiche: doppietto apocromatico alla
fluorite FPL-53. Focheggiatore:
W.O. da 2" con riduzione a 1" 1/4 e demoltiplica ( è molto
utile per poter trovare una messa a fuoco molto precisa, specialmente
per riprese ccd), con possibilità di ruotare il focheggiatore di 360°
( è molto utile durante le riprese ccd, quando non si trova una stella
guida o si vuole soltanto ruotare l'immagine da fotografare senza
perdere la messa a fuoco). Diaframmi interni: 15. Paraluce:
Retrattile.
Peso: 2,8 kg.
Sensore di
ripresa: interline front-illumiminated con micro-lenti modello Kodak Kai-2020m , con 1600 x 1200 pixel,
superficie di 14,9 x 10 mm e dimensioni di 7,4 micron. Sensore
di guida: frame-transfer della Texas instruments TC- 237H
con 657 x 495 pixel, area
attiva di 4,9 x 3,7 mm e dimensioni di 7,4 micron. Full well capacity:45.000e- (90.000e-in
bin. 2x2).
Corrente di buio: inferiore a
0,35 e-/pixel-s(0°). Efficienza quantica: 45% (450nm), 35% (550nm), 28%
(650nm). Antiblooming: sì. Convertitore A/D: 16 bit. Otturatore:
elettromeccanico. Tempi di integrazione: da 0,01 s. a 3600 s.
Connessione al PC: USB. Tempo di scaricamento: 4,5 s per la piena
risoluzione. Lettura parziale del sensore: Programmabile.
Raffreddamento: singolo stadio Peltier -35°DT, regolazione +/- 0,1° C.
ventola di dissipazione, raffreddamento a liquido (- 45° C con
raffreddamento a liquido attivo). Rumore di lettura tipico: inferiore a
15e-/s RMS. Porte ausiliarie: sì, espansione bidirezionale IC2,
CFW/AO/autoguida. Ruota portafiltri: esterna opzionale. Attacco:
31,8 mm e 50,8 mm. Peso: 900 g sola camera.
Grazie alle sue ottime rifiniture,
al decentrato posizionamento della maniglia superiore, che fa sì che il
peso sia perfettamente bilanciato, e all'imbottitura interna, che non
consente nessun movimento al tubo ottico, questa cassa, costruita
appositamente da un artigiano catanese, rappresenta un accessorio
indispensabile per chi, non avendo una postazione fissa, è costretto a
continui spostamenti.
Montatura di tipo equatoriale
alla tedesca, con materiale di costruzione in alluminio e lavorazione
CNC e acciaio inox, con corone in AR e DEC in alluminio da 360 denti e
143 mm. di diametro, e vite senza fine in acciaio inox - assi in AR/DEC:
in alluminio da 32mm. di diametro- intervallo di registrazione dello
stazionamento +/- 8°,5 azimut - intervallo di utilizzo latitudine: da
14° a 64° ma si può arrivare con qualche modifica da 8° a 68°:
capacità di carico massima: 27 kg - peso della testa 16,2 kg
Impressioni personali:
La trovo una buona montatura in
rapporto al prezzo e al carico.La strumentazione che metto sulla
montatura oggi, è il newton da 250 mm. (lungo 125 cm.), ed in
parallelo il Megrez da 80 mm.+ ccd + Macchina reflex (a volte)+ varie
piastre d'alluminio per accoppiare gli strumenti, per circa 23 kg circa,
quindi come peso di carico posso dire che la montatura svolge molto bene
il suo lavoro, ed i contrappesi che servono sono 24 kg. Nella mia G-11,
essendo che ho montati i motori Sanyo-Denchi che non sono i suoi
originali, ma sono più grandi e quindi non posso muovere la montatura
in tutte le direzioni senza che vada a sbattere, ho apportato una
modifica, inserendo in AR un disco d'alluminio pieno di 5,5 cm
forato al centro per via del cannocchiale polare che lo
attraversa. Per ottenere la massima precisione dalla propria montatura,
è necessario che l'accoppiamento corona dentata e vite senza fine sia
ben regolato, altrimenti si avranno troppi giochi (backlash) se troppo
lenti o si rischia di bruciare i motori sforzandoli se sono troppo
serrati. Per registrare bene e ridurre i giochi occorre, smontare il
motore di A.R. e lasciare libero l'asse della vite senza fine, in modo
da poterla ruotare manualmente, e si deve poter ruotare con le dita
facendo fare giri completi anche nelle posizioni più critiche
senza che ci siano punti d'attrito dove non riusciamo con la sola
forza delle dita, e neanche bisogna lasciarla troppo leggera, si devono
fare varie prove con registrazioni micrometriche fino a trovare un
giusto compromesso cercando di ridurre al minimo il backlash. In
caso vogliamo migliorare le prestazioni, si possono acquistare corona
dentata e vite senza fine di precisione. La G-11 permette
anche l'uso di sistemi di puntamento diversi, nel mio caso ho iniziato
con il Palomar ad 2000, che ho poi sostituito con l'FS 2
.
Per fare l'
autoguida, anche se la ST 2000 ha il doppio sensore,
mi è capitato più volte specialmente usando filtri
a banda stretta di non avere una buona stella per
guidare sul campo inquadrato, e tante volte anche
ruotando la ccd non trovavo una stella decente ed
ero costretto a spostare il campo e così l'oggetto
da riprendere non mi risultava perfettamente al
centro, così ho deciso di fare un autoguida
separata, con camera e telescopio a parte e con la
possibilità di decentrare il telescopio guida da
quello di ripresa tramite una piastra decentrabile
con innesto rapido losmandy.Uno dei pregi della
piastra decentrabile è la capacità di carico, e la
possibilità di rimanere sempre centrata anche
quando viene smontata e rimontata la successiva
volta.
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